fbpx
Cerca
Close this search box.

Viaggi di architettura: non perderti queste 6 destinazioni top!

Viaggi di architettura: 6 destinazioni che non puoi perdere!

Lo sai benissimo anche tu, noi architetti possiamo andare in vacanza, prendere armi e bagagli e volare in capo al mondo, ma ci sarà sempre qualche edificio che vale la pena visitare, in qualsiasi angolo della Terra!

Quante volte hai fatto una deviazione, o hai fatto spazio nel tuo programma di viaggio per una visita a quell’edificio che dovevi assolutamente vedere? 

Io ben più di una volta (con sommo disappunto dei miei compagni di viaggio non-architetti!).

Quindi, per la tua gioia, oggi parliamo di viaggi di architettura! In particolare, ti mostrerò le 6 destinazioni top per immergerti nel meglio dell’architettura contemporanea: le mete che un architetto deve assolutamente visitare almeno una volta nella vita!

Un articolo perfetto come lettura da spiaggia o, meglio ancora, da consultare se sei un indeciso e non hai ancora scelto la meta delle tue vacanze estive :-)

Le 6 destinazioni da non perdere per i tuoi prossimi viaggi di architettura:

1. Rotterdam

Rotterdam maaszicht - foto di Martijn Barendse.
Rotterdam Maaszicht – foto di Martijn Barendse.

Seppur non pittoresca come la “rivale” Amsterdam, la seconda città dei Paesi Bassi non ha nulla da invidiare alla capitale in quanto a vivacità e fermento culturale, ed ospita eventi e festival tutto l’anno (vale la pena di ricordare l’International Film Festival Rotterdam e il North Sea Jazz Festival). I suoi numerosi musei, tra cui il Museum Boijmans Van Beuningen e la Kunsthal Rotterdam (OMA), godono di fama internazionale.

Rotterdam è un vero e proprio laboratorio di architettura a cielo aperto, ed è una meta perfetta per i tuoi viaggi di architettura. Il cuore della città fu completamente distrutto dalla Luftwaffe durante la seconda guerra mondiale, e fino alla fine degli anni ’70, nonostante la ricostruzione, rimase piuttosto libero da edifici. Ma dagli anni ’80, la municipalità iniziò a promuovere una politica urbanistica e architettonica molto più attiva, libera e priva di pregiudizi.

Non è un caso che alcuni tra gli studi di architettura più influenti della nostra epoca abbiano sede proprio qui. Basti pensare ad OMA, MVRDV e Mecanoo (con sede nella vicinissima cittadina storica di Delft), ma anche ai gruppi West 8, KCAP, Neutelings Riedijk e ai tantissimi studi emergenti che hanno uffici a Rotterdam.

L’incredibile skyline degli edifici costruiti sul Wilhelminapier è valso alla città il titolo di “Manhattan sulla Mosa”, ed è proprio qui che si può trovare la maggior concentrazione di gemme dell’architettura contemporanea.

De Rotterdam - foto di Raban Haaijk.
Da sinistra a destra: Erasmusbrug, KPN Tower, De Rotterdam, New Orleans – foto di Raban Haaijk.

La sagoma che più di tutte domina lo skyline è certamente quella del De Rotterdam (OMA): tre torri interconnesse ad uso misto, concepite da Rem Koolhaas come “città verticale” già nel lontano 1997. L’opera, all’epoca eccessivamente costosa da realizzare, è stata ultimata solo nel 2013, paradossalmente grazie alla crisi economica che ha abbattuto i prezzi dell’acciaio.

Il De Rotterdam è affiancato a nord-est dalla KPN Tower di Renzo Piano e a sud-ovest dalle torri residenziali New Orleans (Alvaro Siza) e Montevideo (Mecanoo), e dal World Port Center (Foster & Partners). Per accedere all’area si incrocia il Teatro Luxor (Bolles + Wilson), considerato da molti il più bel teatro dei Paesi Bassi. Il teatro Luxor è immediatamente adiacente all’icona per eccellenza di Rotterdam: l’Erasmusbrug (UNStudio), noto come il Cigno (De Zwaan) per il suo pilastro bianco asimmetrico.

Markthal, Rotterdam - foto di Tom Roeleveld.
Markthal, Rotterdam – foto di Tom Roeleveld.

Le aggiunte più recenti al panorama architettonico di Rotterdam, oltre al De Rotterdam, sono la Stazione Centrale (Benthem Crouwel e West 8) e il Markthal (MVRDV), uno stupefacente mix di funzioni. L’imponente struttura ad arco ospita al suo interno appartamenti privati, e al piano terra un mercato coperto: da visitare assolutamente se hai in programma di fare tappa a Rotterdam nei tuoi viaggi di architettura! A poca distanza dal Markthal sorgono anche le caratteristiche case cubiche (Piet Blom), un’altra icona della città olandese.

Risorsa consigliata: Rotterdam Architecture City. La guida più aggiornata in assoluto (l’ultima edizione è del 2015) sui tesori architettonici di Rotterdam. Oltre a fornire schede sui 100 migliori edifici della città, contiene una sezione dedicata esclusivamente alle attrazioni più interessanti, ai divertimenti e ai locali da non perdere.

2. Copenhagen

Copenhagen, Nyhavn - foto di John Anes.
Copenhagen, Nyhavn – foto di John Anes.

In quanto ad architettura progressista, Copenhagen non è seconda a nessuna città ed è una meta che non dovrebbe mancare nel tuo carnet di viaggi di architettura. La capitale danese ospita le sedi di alcuni tra gli uffici più importanti della scena scandinava ed internazionale. BIG, 3XN, COBE, EFFEKT, ADEPT, sono tutti nomi più o meno affermati che stanno cavalcando l’onda della New Danish Wave. Ma non mancano studi con diversi decenni di esperienza, come Henning Larsen Architects e schmidt hammer lassen architects.

Le opere della New Danish Wave hanno molti punti in comune, per via del legame con la cultura scandinava del welfare, e sono contraddistinte da una grande attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale. Ti basti pensare agli esperimenti di housing nel distretto di Ørestad, che non può assolutamente mancare come meta dei tuoi viaggi di architettura a Copenhagen.

Uno su tutti: le Mountain Dwellings (BIG), che diventano occasione per trasformare un lotto adibito per due terzi a parcheggio in un giardino pensile di abitazioni. Incredibili anche le VM Houses (PLOT=BIG+JDS) e la 8 House (BIG), in cui un nastro continuo di verde pubblico crea una promenade ciclabile che connette le abitazioni dal piano terra al decimo.

Mountain Dwellings - foto di Wojtek Gurak.
Mountain Dwellings – foto di Wojtek Gurak.

Ma Ørestad non è solo housing: il distretto vanta anche numerosi edifici pubblici dalla qualità architettonica elevatissima, come l’Ørestad Gymnasium (3XN), il Bella Sky Hotel (3XN) e la Danish Radio Concert Hall (Jean Nouvel).

Insomma, anche se è un po’ fuori dagli itinerari consueti, Ørestad è un’area che devi assolutamente visitare nei tuoi viaggi di architettura con destinazione Copenhagen.

A differenza di quanto accade a Rotterdam, nel centro di Copenhagen gli high-rise sono banditi, ma la qualità degli edifici contemporanei è ugualmente eccelsa. Il centro ospita sia opere di spicco della precedente generazione di architetti danesi, sia interventi molto più recenti, improntati soprattutto a migliorare la qualità degli spazi pubblici e la vivibilità dell’ambiente urbano. Nella prima categoria rientrano importanti edifici pubblici come la Libreria Reale (schmidt hammer lassen), la Copenhagen Opera House e il Danish Design Centre (Henning Larsen).

Superkilen - foto di Forgemind ArchiMedia.
Superkilen – foto di Forgemind ArchiMedia.

Per quanto riguarda gli spazi pubblici, se i tuoi viaggi di architettura dovessero portarti a Copenhagen, ti consiglio di spingerti un po’ a nord-ovest del centro per visitare Superkilen (BIG+Topotek1). Superkilen è un parco cittadino multiculturale, ricco di simboli tangibili provenienti dalle 57 etnie residenti nel quartiere di Nørrebro: accostamenti sorprendenti e improbabili di oggetti di cui è l’utente a decidere la funzione.

Infine, se ti trovi dalle parti dell’aeroporto e magari hai qualche ora di tempo libero, ti consiglio di farti un giro al The Blue Planet (3XN), l’aggiunta più recente tra le opere di architettura contemporanea a Copenhagen. The Blue Planet è l’acquario più grande del Nord Europa, il cui involucro rivestito di alluminio scintillante ricorda sia le scaglie di un pesce che il movimento delle onde marine.

Risorsa consigliata: una pratica mappa preparata da Archdaily che evidenzia le opere di maggior rilievo della capitale danese e dintorni.

3. Berlino

Berlino: una meta sempre gettonatissima per viaggi di architettura! Non solo divertimento sfrenato nei famosi club della città: Berlino è una meta gettonatissima per i viaggi di architettura.

La natura di Berlino come cantiere a cielo aperto è la logica conseguenza degli eventi innescati dalla caduta del Muro e della riunificazione delle due Germanie nel 1991. Nel 1910, Karl Scheffer disse: [clickToTweet tweet=”Berlino è a questo condannata: sempre e continuamente a divenire e mai ad essere – Karl Scheffler” quote=”Berlino è a questo condannata: sempre e continuamente a divenire e mai ad essere – Karl Scheffler”]

Oggi, nel 2015, Berlino è ancora una città frenetica che ricostruisce sulle macerie di un passato che non tornerà mai.

Nei tuoi viaggi di architettura a Berlino troverai gemme di architettura contemporanea nei posti più disparati, ben distribuite su tutta l’area urbana. Tuttavia l’adozione dei canoni architettonici della Kritische Rekonstruktion (ricostruzione critica), ha frenato l’impulso progressista soprattutto nel Mitte (il centro), in favore di architetture di stampo tradizionalista che riecheggiano la Berlino anteguerra; facciate in pietra e ceramica,  edifici limitati ad un lotto e schemi che seguono la rete viaria storica.

Persino uno come Frank Gehry ha dovuto adattare il suo estro ai severi regolamenti berlinesi: non essendo possibile scolpire la facciata, il suo edificio della DZ Bank su Pariser Platz esplode nell’atrio centrale, con un complicato sistema di copertura reticolare e un auditorium dalla forma altamente complessa.

Ambasciata olandese - foto di Andreas Levers.
Ambasciata olandese – foto di Andreas Levers.

In quest’ottica, è molto interessante l’edificio dell’Ambasciata Olandese (OMA), in cui le regole della Ricostruzione Critica vengono messe parzialmente in discussione: l’edificio occupa per intero il perimetro del lotto, come da regolamento, ma allo stesso tempo, attraverso un volume isolato e tagli irregolari in facciata, vengono riflesse le divergenze di idee sulla ricostruzione della città. Per restare in tema, ti consiglio anche un giro per Klingelhöferstraße, dove troverai l’Ambasciata dei Paesi Nordici (Berger + Parkinnen) e l’Ambasciata del Messico (Gonzales de León e Serrano).

L’altra anima di Berlino è quella contrastata dai fautori della Ricostruzione Critica e perfettamente incarnata dalla Cupola del Reichstag (Foster + Partners), dalla sede della GSW (Sauerbruch Hutton) e dagli edifici di Potsdamer Platz (masterplan di Renzo Piano): strutture ultramoderne e trasparenti in vetro e acciaio.

Neues Museum - foto di Frank van Leersum.
Neues Museum – foto di Frank van Leersum (modificata).

Tutti i viaggi di architettura a Berlino che si rispettino non possono dirsi completi senza una visita agli straordinari musei che la città offre; in particolar modo al Museo Ebraico (Daniel Libeskind) e alla Museuminsel (masterplan di David Chipperfield Architects).

Se sei appassionato di restauro architettonico non devi assolutamente perderti il Neues Museum (David Chipperfield Architects), progetto vincitore del premio Mies Van der Rohe 2011. L’edificio originario fu pesantemente danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale e praticamente lasciato allo stato di rovina fino al 1998. Nel restauro della struttura, Chipperfield adotta un approccio quasi archeologico, senza però cadere nella trappola del falso storico, ma creando una struttura che incorpora la fabbrica esistente con elementi contemporanei.

Risorsa consigliata: anche per Berlino, Archdaily ha pubblicato una pratica mappa su cui sono segnate le opere più interessanti della capitale tedesca.

4. Basilea e dintorni

La terza città della Svizzera si trova praticamente al confine con Francia e Germania, delimitata da un’ansa del Reno. Basilea ospita gli uffici principali di Herzog & De Meuron, ed oltre ad essere ricca di architettura contemporanea, ha il grande vantaggio di trovarsi relativamente vicina a Ronchamp, il sito della celeberrima Cappella di Notre-Dame du Haut (Le Corbusier).

Inoltre, il vicino villaggio di Weil am Rhein ospita il Vitra Campus, che potrai raggiungere in 50 minuti coi mezzi pubblici e in 10 minuti con l’automobile. Insomma, anche se non ha una vocazione esattamente turistica, Basilea è una destinazione che non puoi perderti nei tuoi prossimi viaggi di architettura ;-)

Vitra Haus - foto di Antonio Fassina.
Vitra Haus – foto di Antonio Fassina (modificata).

Dopo l’incendio del 1981 che ha distrutto la maggior parte degli edifici industriali nel campus di Weil am Rhein, l’azienda Vitra decise di trasformare il sito in una vetrina di architettura contemporanea. Tra le numerosissime opere presenti nel campus spiccano senza dubbio la Vitra Haus (Herzog & De Meuron), il Vitra Design Museum (Frank Gehry), il padiglione delle conferenze (Tadao Ando), gli stabilimenti industriali (SANAA, Grimshaw, Alvaro Siza),  e la stazione dei vigili del fuoco (Zaha Hadid).

E non ti ho ancora nemmeno parlato della città in sé! Capisci adesso perché ti ho indicato Basilea tra le mete da visitare nei tuoi viaggi di architettura? ;-)

Messe Basilea - foto di micagoto.
Messe Basilea – foto di micagoto.

Come è facile immaginare, a Basilea la fanno da padrone le opere di Herzog & De Meuron: la nuova hall del centro congressi, il Museo delle Culture e il centro di riabilitazione sono solo alcune delle numerosissime opere del duo svizzero, che vanta ben 26 opere costruite nell’area di Basilea.

È da visitare senz’altro il Museo della Fondazione Beyeler (Renzo Piano), che fonde arte, architettura e paesaggio in un’esperienza unica. Infine, se i tuoi viaggi di architettura ti porteranno a Basilea, non perderti il centro direzionale Euregio-Geschäftshaus (Richard Meier) e la Banca dei Regolamenti Internazionali, una delle opere più celebri dell’architetto svizzero Mario Botta, contraddistinta da un rivestimento di strisce bicolori in pietra naturale.

Risorsa consigliata: Architectural Guide Basel. Una guida in inglese che include oltre 150 progetti, aggiornata al 1 Maggio 2014. Ottma da leggere prima e durante i tuoi viaggi di architettura con destinazione Basilea!

5. Londra

Londra - foto di barnyz.
Londra by night – foto di barnyz.

Scelta scontata? Non proprio! I futuri sviluppi architettonici di Londra sono assolutamente da tenere d’occhio. Basti pensare ai piani di sviluppo per la Battersea Power Station, che allo stato attuale vedono protagonista un super-team di archistar composto da BIG (artefici di un piano ai limiti della follia per trasformare le ciminiere della centrale in enormi bobine Tesla), Frank Gehry, Foster + Partners, Grimshaw e Wilkinson Eyre (questi ultimi tre uffici hanno sede proprio qui a Londra).

Le olimpiadi del 2012 hanno lasciato una serie di opere dalla qualità architettonica più o meno elevata, tra cui il Centro Acquatico (Zaha Hadid). Tuttavia, una delle caratteristiche più interessanti e allo stesso tempo più controverse della capitale britannica è il suo skyline.

I londinesi amano affibbiare nomignoli ai loro grattacieli, ed ecco che abbiamo The Gherkin (Swiss Re Tower, Foster + Partners), The Shard, il grattacielo più alto d’Europa (Renzo Piano) e il famigerato Walkie-Talkie (20 Fenchurch Street, Rafael Viñoly), dalla particolare forma concava. È stata proprio la forma dell’edificio ad elevarlo agli onori della cronaca: i raggi solari raccolti, riflessi e concentrati dalla concavità, furono in grado di sciogliere la carrozzeria di una Jaguar in sosta nel parcheggio dell’edificio! Quindi, se i tuoi viaggi di architettura dovessero portarti a Londra, assicurati di mettere in valigia la tuta ignifuga :-D

Turbine Hall, Tate Modern - foto di Paul Simpson.
Turbine Hall, Tate Modern – foto di Paul Simpson.

Per tornare coi piedi per terra, uno degli edifici più interessanti di Londra è probabilmente il centro studenti della London School of Economics (O’Donnell + Tuomey Architects), progetto vincitore del premio RIBA Stirling 2014. La sua caratteristica principale è la facciata sfaccettata in mattoni, in cui si alternano blocchi solidi e perforati che conferiscono all’edificio un effetto lanterna nelle ore notturne.

L’edificio della LSE va ad affiancarsi ad altri must-see come la corte centrale del British Museum e il Millennium Bridge (Foster + Partners), che conduce direttamente all’edificio del Tate Modern (Herzog & De Meuron). Il museo, che occupa l’edificio della vecchia Bankside Power Station, è estremamente rispettoso dell’architettura originaria. L’intervento più evidente è il lungo lucernaio superiore che fornisce luce diretta alla profonda sala delle turbine, usata come spazio di circolazione e per installazioni temporanee.

I tuoi viaggi di architettura a Londra non sarebbero completi senza una visita al padiglione annuale della Serpentine Gallery, di solito presente da giugno a ottobre. Quest’anno il padiglione consiste in una coloratissima struttura tubolare in plastica, progettata dallo studio SelgasCano.

Risorsa consigliata: 21st-Century London: The New ArchitectureUn ottimo libro corredato da disegni, fotografie e rendering, dedicato esclusivamente all’architettura londinese dal 2000 in poi.

6. Dillo tu!

Quale meta sceglierai per i tuoi prossimi viaggi di architettura?

Ehm, no, non è il nome di qualche città esotica o di qualche paradiso sconosciuto dell’architettura contemporanea! La città numero 6 la decidi tu, quindi a te la parola!

Qual è la meta che un architetto dovrebbe assolutamente visitare in un viaggio di architettura? Lasciami un commento e discutiamone assieme.

Direi che per questo articolo è tutto. Ci vediamo presto su queste pagine!

Federico